21/11/2014
Proposta per la costituzione di un’Associazione italiana per la promozione della scienza aperta

Il principio dell’Open Access (accesso aperto) vuole che i risultati – pubblicazioni e dati – della ricerca scientifica siano messi gratuitamente a disposizione del pubblico su Internet concedendo a ricercatori e lettori ampi diritti di riutilizzo. L’accesso aperto alle pubblicazioni e ai dati della ricerca scientifica potenzia la diffusione su scala internazionale, comprime il tasso di duplicazione degli studi, rafforza l’interdisciplinarità, agevola il trasferimento della conoscenza alle imprese e la trasparenza verso la cittadinanza, aiuta a garantire la conservazione nel tempo. Riportiamo di seguito l’invito ad aderire alla prossima costituzione di un’associazione italiana per la promozione della scienza aperta.

Il principio dell’Open Access (accesso aperto) vuole che i risultati – pubblicazioni e dati – della ricerca scientifica siano messi gratuitamente a disposizione del pubblico su Internet concedendo a ricercatori e lettori ampi diritti di riutilizzo.
L’Open Access (OA) mira ad abbassare le barriere tecnologiche, economiche e giuridiche che si frappongono tra il pubblico e i risultati della ricerca creando discriminazioni all’interno della stessa comunità scientifica.
Il principio dell’accesso aperto risponde all’imperativo morale della pubblicità della scienza e ai valori costituzionali di promozione dello sviluppo della cultura, della ricerca scientifica e tecnica, nonché della libertà accademica e scientifica.

Un’estesa letteratura dimostra che l’accesso aperto alle pubblicazioni e ai dati della ricerca scientifica potenzia la diffusione su scala internazionale, comprime il tasso di duplicazione degli studi, rafforza l’interdisciplinarità, agevola il trasferimento della conoscenza alle imprese e la trasparenza verso la cittadinanza, aiuta a garantire la conservazione nel tempo.
Il movimento dell’OA ha mosso passi importanti nell’ultimo decennio. Organizzazioni internazionali, Stati, finanziatori pubblici e privati, università e istituzioni della ricerca hanno creato l’infrastruttura tecnologica e, almeno in parte, l’architettura normativa per consentire al pubblico di accedere e riutilizzare gratuitamente i risultati della ricerca scientifica.

Negli ultimi anni il principio dell’OA è oggetto di politiche internazionali, europee ed italiane. In particolare, l’Unione Europea (European Research Council e programma Horizon 2020) ha posto precisi obblighi normativi per l’apertura delle pubblicazioni e dei dati scientifici frutto di ricerche finanziate con fondi europei. La Commissione Europea, inoltre, ha emanato un’importante Raccomandazione del 17 luglio 2012 rivolta agli Stati membri (2012/417/UE). Anche l’Italia con l’art. 4, c. 2, 2-bis, 3 e 4 della L. 112/2013 ha iniziato a disegnare una cornice normativa della materia.

La Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, il Consiglio Universitario Nazionale, molti Enti di ricerca italiani e istituzioni scientifiche sono impegnati nello sviluppo di politiche di apertura.

Cresce la sensibilità verso l’argomento, ma permane, soprattutto tra i ricercatori, una scarsa consapevolezza di cosa effettivamente rappresenti l’OA e di come esso si integri nel movimento della “scienza aperta” che incide su tutte le missioni della scienza e su tutte le aree scientifiche, dalle scienze dure a quelle umane e sociali. In particolare, ci si chiede come attuare le politiche di apertura.

Molti sono gli ostacoli che si oppongono a un’effettiva, completa e sistemica attuazione delle politiche di apertura con riguardo alle pubblicazioni, ai dati, alle tecnologie (Open Source), e alle risorse formative on line (c.d. Open Educational Resources). Scarsi incentivi e rigidità sul piano delle procedure di valutazione, una legge sulla “proprietà” intellettuale complessa e ostile all’apertura della scienza, limitati investimenti nelle infrastrutture tecnologiche e gestionali, cortocircuiti nella rete dei decisori politici e istituzionali, politiche normative frammentarie e poco coerenti, mancanza di conoscenze, abilità e competenze sulla materia, resistenze all’interno del mondo della ricerca e dell’editoria alle nuove modalità di comunicazione della scienza sono solo alcuni dei fattori che frenano l’estesa e definitiva affermazione della scienza aperta.

Al fine di superare gli ostacoli ora citati, riteniamo necessaria la nascita di un soggetto giuridico che possa condurre, con flessibilità e rapidità, le azioni concrete necessarie a diffondere una cultura dell’apertura della scienza che colga pienamente le possibilità offerte dall’era digitale. Per questi motivi, proponiamo la costituzione di un’associazione italiana per la promozione della scienza aperta.

La promozione della scienza aperta viene realizzata, tra l’altro, mediante le seguenti attività:

Condurre e pubblicare analisi empiriche sull’attuazione dei principi della scienza aperta;
Organizzare attività convegnistiche e seminariali per diffondere la cultura della scienza aperta;
Organizzare attività formative volte a creare le competenze delle persone impegnate in organizzazioni, in particolare università ed enti di ricerca, che attuano i principi della scienza aperta;
Instaurare reti internazionali di collaborazione con soggetti giuridici dediti alla promozione della scienza aperta;
Promuovere la partecipazione dei propri associati a progetti di ricerca internazionali e a bandi per l’assegnazione di fondi legati agli scopi dell’associazione;
Presentare ai decisori istituzionali, e in particolare ai legislatori europeo e italiano, istanze che integrino la promozione della scienza aperta nelle scelte attinenti a materie come quelle della valutazione e della proprietà intellettuale.

Se è interessata/o ad associarsi, La preghiamo di comunicarlo con una lettera di intenti entro il 31 gennaio al seguente indirizzo email: roberto.caso@unitn.it

Se riceveremo interesse tramite la lettera d’intenti, a febbraio 2015, Le comunicheremo i prossimi passi che condurranno alla costituzione dell’associazione.

Cordiali saluti,
11 novembre 2014

Dott.ssa Stefania Arabito
Università degli Studi di Trieste (Commissione di Ateneo per l’accesso aperto alla letteratura scientifica)
Prof. Fabio Benedetti
Università degli Studi di Trieste (Presidente della Commissione di Ateneo per l’accesso aperto alla letteratura scientifica)
Dott. Stefano Bianco
Laboratori Nazionali di Frascati dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare
Prof. Ermenegildo Bidese
Università degli Studi di Trento (Commissione di Ateneo per l’accesso aperto alla letteratura scientifica)
Prof. Roberto Caso
Università degli Studi di Trento (Delegato del Rettore per l’open access e le politiche contro il plagio; Presidente della Commissione di Ateneo per l’accesso aperto alla letteratura scientifica)
Dott. Nicola Cavalli
Editore – Ledizioni
Prof. Giuseppe De Nicolao
Università degli Studi di Pavia
Prof. Giovanni Destro Bisol
Università La Sapienza di Roma
Dott.ssa Rossana Ducato
Università degli Studi di Trento
Dott. Matteo Ferrari
Università degli Studi di Trento
Dott.ssa Paola Galimberti
Università degli Studi di Milano (Commissione Open Access Senato Accademico dell’Università di Milano)
Dott.ssa Paola Gargiulo
Esperta di Open Access
Prof.ssa Patrizia Ghislandi
Università degli Studi di Trento
Dott.ssa Federica Giovanella
Università degli Studi di Trento
Dott. Pietro Greco
Giornalista scientifico e direttore della rivista Scienza e Società
Dott. Paolo Guarda
Università degli Studi di Trento
Dott.ssa Susanna Mornati
Esperta di Open Access
Dott.ssa Valentina Moscon
Università degli Studi di Trento
Prof. Giovanni Pascuzzi
Università degli Studi di Trento
Prof.ssa Maria Chiara Pievatolo
Università degli Studi di Pisa
Dott.ssa Francesca Valentini

Università degli Studi di Trento (Responsabile – Ufficio Anagrafe Ricerca, Archivi, Attività Editoriale; Commissione di Ateneo per l’accesso aperto alla letteratura scientifica)