08/07/2020
Sindacato e processo (A cinquant’anni dallo Statuto dei lavoratori)

a cura di O. Razzolini, S. Varva, M. Vitaletti

La straordinaria e drammatica esperienza dell’emergenza pandemica non ha impedito, se pure spesso in forme diverse dal previsto, di ricordare e celebrare il cinquantenario dell’approvazione dello Statuto dei lavoratori.

La legge n. 300 del 20 maggio del 1970 costituisce tuttora un punto di riferimento per ogni studioso e operatore del diritto del lavoro, ma diremmo anche per ogni datore di lavoro e lavoratore, rappresentando un progetto organico riformista che ha contribuito alla modernizzazione del sistema produttivo e del Paese (pur scontando, come è ovvio, consensi e dissensi sulle soluzioni di merito di volta in volta adottate).

Il fatto che nel corso di cinque decenni di vita della legge siano emersi, come era inevitabile, limiti delle singole disposizioni, esigenze di adattamento, proposte e soluzioni di parziale riforma, non fa venir meno l’interesse per uno dei testi legislativi più organici e, se così si può dire, più ‘valoriali’ che il legislatore abbia adottato, nel prisma dell’attuazione del progetto costituzionale.

Anche Giustizia Civile.com ha ritenuto di dover celebrare il cinquantenario, e ha pensato di farlo scegliendo un tema né scontato né particolarmente frequentato.