Rielaborazione ed ampia integrazione – con il corredo di note essenziali – della relazione al seminario su Rapporto tra contratti collettivi di diverso livello, organizzato – nell’ambito del Curriculum di diritto e processo del lavoro 2024 – dalla Università degli studi di Bologna - Scuola superiore di studi giuridici in collaborazione con la Scuola superiore della magistratura – Struttura decentrata territoriale della Corte d’appello di Bologna e l’Associazione avvocati giuslavoristi - AGI (Bologna, 17 maggio 2024).
Il saggio indaga punti di sintesi della giurisprudenza consolidata, che – in difetto di altre fonti di diritto positivo – costituisce l’unica fonte – di diritto giurisprudenziale, appunto, e di diritto vivente – per la disciplina del rapporto tra contratti collettivi di diverso livello in contrasto tra loro.
Ispirandosi al principio civilistico di autonomia negoziale ed a quello costituzionale di libertà di organizzazione sindacale, la giurisprudenza affida la risoluzione del contrasto tra contratti collettivi di diverso livello – alla individuazione della effettiva volontà delle parti stipulanti desumibile dal coordinamento delle varie disposizioni, di pari dignità, della contrattazione nazionale e locale , quale risulta dagli stessi contratti e da eventuali fonti di organizzazione (come gli statuti) che governano i rapporti tra livelli diversi di contrattazione - senza (potere) precludere, tuttavia, la risoluzione dello stesso contrasto da parte del legislatore.
Sul piano processuale, poi, non possono essere trascurate, da un lato, le implicazioni del diverso atteggiarsi della conoscibilità del contratto collettivo – a seconda che riguardi il lavoro privato o il lavoro pubblico privatizzato – e, dall’altro, quelle dell’inclusione – tra i motivi di ricorso per cassazione – della violazione e falsa applicazione di contratto collettivo nazionale.