Si pubblica di seguito il Manifesto per un Diritto del lavoro sostenibile, redatto da Bruno Caruso, Riccardo Del Punta, Tiziano Treu.
Il senso, l’obiettivo e le fasi della sua redazione sono spiegati nel testo.
La spinta a scriverlo è originata da un mix di consapevolezza dell’impellenza dei problemi del Diritto del lavoro, da una certa dose di curiosità intellettuale, dal piacere di confrontarsi e scrivere insieme, il tutto assistito da un po’ di casualità.
Le riflessioni contenute nel Manifesto si proiettano sul futuro, ma l’occhio è rivolto al presente.
L’interesse degli autori, quasi un’ambizione, è stimolare un confronto, certamente anche critico, nelle forme e nei modi che verranno suggeriti.
La prima proposta è quella dell’apertura di uno spazio su Labour web – CSDLE “Massimo D’Antona”, destinato a ospitare ogni contributo che intenda confrontarsi con il Manifesto o con alcuni dei suoi contenuti.
Il Manifesto porta, non a caso, la data del 20 maggio 2020. È il giorno di una importante commemorazione appena avvenuta: il cinquantenario dello Statuto dei lavoratori, anniversario con il quale, anche se indirettamente, gli autori si sono confrontati.
Ma è, soprattutto, la data della scomparsa di un’indimenticabile figura di studioso e di intellettuale al cui ricordo gli autori (e non solo loro) sono rimasti legati e con il quale hanno dialogato idealmente anche in questo testo: Massimo D’Antona.