Nell’ultimo decennio la contrattazione collettiva nel settore pubblico è stata al centro di un moto di riforme che è apparso in grado di stravolgere gli stessi caratteri fondativi della privatizzazione degli anni Novanta. Analogamente, il sistema di relazioni sindacali, tanto nel settore pubblico che in quello privato, ha subito gli effetti di un rinnovato unilateralismo, solo in parte conseguenza della crisi finanziaria che ha colpito tutta l’Europa e che ha messo fortemente in discussione il modello di mediazione sociale che ha trovato il proprio punto più alto nella stagione della concertazione. Il saggio ricostruisce queste evoluzioni e prova a fornirne una spiegazione, anticipando nella parte finale qualche auspicabile sviluppo nel settore del pubblico impiego anche alla luce della complessa relazione intercorrente fra salari, contrattazione collettiva e produttività.
In the last decade, collective bargaining in the public sector has been at the center of a reform dynamic capable of overturning the foundational characteristics of the “privatization” changes of the 1990s. Similarly, trade union relations, both in the public and private sectors, have been affected by renewed unilateralism, only partially as a consequence of the financial crisis that has hit Europe as a whole and which has strongly called into question the model of social mediation that found its highest point in the “concertation” period. This study describes these developments and tries to provide an explanation, anticipating, in the final part, some desirable improvements in public sector employment, bearing in mind the complex relationship between wages, collective bargaining and productivity.