Visioni di lavoro
Una installazione in realtà virtuale
12-18 giugno 2021
Piazza Coperta
Biblioteca Salaborsa / Bologna
Il progetto Visioni di Lavoro è nato due anni fa - prima della pandemia – dalla collaborazione tra il Teatro del Pratello e l’Associazione Il Mulino allo scopo di immaginare nuove prospettive per il lavoro, per capire come e se continuerà ad essere una componente centrale della condizione umana. Infatti, il mondo del lavoro è già cambiato ma non ci siamo ancora resi conto della portata di questa trasformazione. Tutto quello che sembrava impossibile anni fa, ora è diventato realtà. Così affermazioni apparentemente assurde come quella dello scrittore di fantascienza Arthur C. Clarke – che negli anni Cinquanta dichiarava: «L’obiettivo del futuro è la disoccupazione totale, così potremo divertirci» - non ci sembrano più così assurde ma anzi molto attuali, seppure nella loro problematicità, nella oscillazione tra una promessa e un incubo. Per riflettere sui possibili sviluppi del lavoro, ci è sembrato necessario contaminare diversi approcci (teorici e artistici) e differenti punti di vista. In questo modo è stato possibile sondare inconsuete “visioni” del lavoro che possano fecondare nuove ipotesi per il futuro. Il progetto è stato ideato secondo una prospettiva interculturale e intergenerazionale, proprio perché dall’interazione tra gruppi eterogenei possono emergere le proposte più inaspettate e più innovative.
L’idea per l’installazione finale è strettamente connessa alla situazione pandemica che ha stravolto le nostre vite e ha reso i rapporti umani sempre più virtuali. Infatti, essa consiste in quattro postazioni individuali con visori di realtà virtuale, all’interno di una mostra che testimonia le fasi del progetto, con la presenza di una quadreria dei ritratti realizzati con gli iscritti Auser e di un catalogo pop-up, sintesi del laboratorio con Piazza Grande.
Ogni spettatore, indossato il visore VR, avrà la possibilità, in una realtà virtuale costruita all’interno dell’architettura di Sala Borsa, di intraprendere un percorso tridimensionale immersivo - accompagnato da una voce guida - tra le scritture e i materiali visivi (fotografie e video) prodotti all’interno dei tanti e diversi laboratori del progetto. In questo modo, le “visioni” di lavoro emerse dagli sguardi dei partecipanti al progetto si concretizzano in uno spazio virtuale che proietta lo spettatore in un futuro prossimo, dal quale osservare le possibili traiettorie di sviluppo del lavoro.